Intrecciando storia, cultura e maestria, la filigrana sarda rappresenta una delle espressioni più raffinate dell’artigianato italiano. Approdata sull’isola sarda nel corso dei millenni, questa tradizione orafa affonda le sue radici in tempi ancora più antichi.
La filigrana sarda, con le sue intricate trame di fili d’oro, non è solo esempio di abilità manuale ma anche il simbolo di un’identità culturale e delle tradizioni della regione Sardegna.
In questo approfondimento, esploreremo le origini, le tecniche e il significato culturale della filigrana sarda.

Cos’è la filigrana sarda?
In oreficeria, la filigrana è una tecnica di lavorazione dei metalli preziosi che consiste nell’intreccio di sottili fili d’oro o d’argento a creare disegni e forme più o meno intricate. È una lavorazione che richiede maestria, esperienza, e un’abilità specifica che si ottiene a si raffina in anni di esperienza.
Per scendere più nel dettaglio, la filigrana è una tecnica di lavorazione del metallo prezioso che consta di più fasi.
La fase preliminare è quella della preparazione del sottile filo di metallo che poi verrà intrecciato a formare il gioiello o il monile prezioso. È una fase molto delicata perché la sottigliezza del filo e la sua elasticità sono le caratteristiche che faranno la differenza nelle fasi successive, permettendo all’orefice un precisissimo controllo sul filo e sulle forme da fargli assumere.
Per creare la filigrana, il metallo prezioso – oro, oppure argento – viene fuso ad una temperatura molto elevata e poi versato in una lingottiera sulla quale si raffredda. Una volta estratta la barra di metallo così ottenuta, questa viene fatta passare più volte in un laminatoio. È proprio attraverso questi passaggi che si ottengono fili estremamente sottili, fino a raggiungere uno spessore di 0,15 mm.
Con i fili di oro e di argenti così ottenuti, l’orefice può passare alla fase di “intreccio” e di creazione del monile.

La lavorazione della filigrana
La filigrana può essere lavorata in due modi: “a giorno”, oppure “a notte”.
- Nella lavorazione della filigrana a giorno, la struttura del gioiello viene creata senza l’utilizzo di un supporto. La struttura del gioiello viene creata con la filigrana stessa, avvolgendo il filo a spirale e poi saldando i punti di contatto. Su questa struttura si passa poi ad avvolgere, posizionare, sagomare la filigrana per creare le forme e i design desiderati.
- Nella lavorazione della filigrana a notte, invece, si usa un supporto. In questo caso, quindi, il filo ritorto e sagomato nelle diverse forme viene saldato sulla struttura del gioiello esistente.
In entrambe le lavorazioni, al termine della lavorazione della filigrana, si esegue la lucidatura per rendere il gioiello o monile prezioso brillante e lucido.

La storia della filigrana sarda
La lavorazione dell’oro e dell’argento a filigrana ha origini antichissime: nel corso del III millennio, questa tecnica orafa nasceva nei territori del Mar Egeo per poi diffondersi nel resto del mondo. Si ritiene che la tecnica della filigrana sia arrivata in Sardegna insieme al popolo etrusco; certo è che è durante il XV e XVI secolo che comincia ad essere usata regolarmente e conosce il suo massimo sviluppo in questa regione.
Anticamente, erano le donne dei ceti sociali più alti ad indossare i gioielli in filigrana sarda. Nel momento in cui un gioiello non era più di tendenza, questo veniva regalato alle domestiche. Entrando nel corredo delle ragazze di paese, quegli oggetti assumevano significati simbolici e gli venivano attribuiti legami col mondo soprannaturale degli spiriti. Ecco che i monili in filigrana sarda diventavano amuleti in grado di proteggere dal male, dalle maldicenze, dall’invidia e così via.

La filigrana sarda tra leggenda e tradizione
La tecnica orafa della filigrana si utilizza in tutto il mondo, ma in Sardegna essa si lega alla leggenda e alla tradizione. In Sardegna, ad esempio, l’origine dell’arte della filigrana viene attribuita alle janas, le fate della mitologia sarda. Queste ultime, creature di piccole dimensioni e dai poteri magici, tesserebbero i fili d’oro di notte, al chiaro di luna, e sui loro magici telai, ottenendo gli oggetti preziosi in filigrana della tradizione sarda.
Gli oggetti della tradizione sarda in filigrana
L’emblema degli oggetti realizzati in filigrana sarda è il bottone sardo. Ha una tipica forma sferica e circolare, bombata, con una pietra colorata al centro. La forma ricorda il seno femminile e il suo significato è legato proprio alla fertilità.
Originariamente utilizzato come vero e proprio bottone per chiudere il colletto e i polsini delle camice (ancora oggi utilizzato sui costumi tradizionali), è stato poi incorporato nei gioielli quali anelli, collane e orecchini.
Altrettanto celebre anche fuori dai confini sardi è la fede sarda: un anello in filigrana che può essere realizzato con diversi design, anche se i più celebri e i più vicini alla tradizione sono quelli a nido d’ape e a foglia. La composizione della fede è costituita da microsfere che simboleggiano i chicchi di grano e, quindi, la prosperità e il legame della coppia.
Ad ogni oggetto realizzato in filigrana sarda viene attribuito un significato che eleva il gioiello prezioso a vero e proprio simbolo.

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