Quando ci si avvicina al mondo dei gioielli, capire cosa rende prezioso e speciale un pezzo può sembrare complicato, soprattutto se non si sa come leggere una scheda tecnica. Eppure, queste informazioni sono fondamentali per riconoscere la qualità di un gioiello e il suo valore reale.
In questo articolo, vi guideremo attraverso la lettura di una scheda tecnica, mettendo a confronto i nostri gioielli ricondizionati, spesso di qualità superiore, con quelli che si trovano nelle gioiellerie tradizionali.

Come leggere la scheda tecnica di un gioiello
Ogni gioiello è accompagnato da una scheda tecnica che ne descrive in dettaglio le caratteristiche. Questa scheda può sembrare complessa, ma conoscere il significato di ciascun parametro vi permetterà di fare una scelta più informata. Vediamo insieme i punti chiave.
1. Materiale del gioiello e carati
Uno degli elementi principali della scheda tecnica è il materiale del gioiello. Questo viene spesso descritto insieme al titolo dell'oro o al numero di carati. Ad esempio:
- Oro 750/1000 (18KT): questo significa che il gioiello è realizzato con il 75% di oro puro, mentre il restante 25% è composto da altre leghe. I carati rappresentano la purezza: 18 carati indicano che il gioiello ha 18 parti di oro su 24 totali.
Ma quali altri numeri possiamo trovare quando leggiamo la scheda tecnica di un gioiello? Ecco alcune delle indicazioni più comuni:
- 333/1000 (8KT): indica un oro di qualità inferiore, con solo il 33,3% di oro puro. Questo è un titolo che si trova principalmente in gioielli economici, in cui il contenuto d'oro è decisamente ridotto.
- 585/1000 (14KT): corrisponde al 58,5% di oro puro, ossia 14 carati. Questa caratura è molto comune nelle gioiellerie tradizionali perché combina una quantità decente di oro con una buona resistenza.
- 916/1000 (22KT): questo è un oro di alta qualità, con il 91,6% di oro puro, tipicamente utilizzato in paesi dove l'oro ad alto titolo è molto apprezzato, come in alcune parti dell'Asia e del Medio Oriente.
- 999/1000 (24KT): l'oro puro al 99,9%, ovvero 24 carati. È il massimo grado di purezza che si può trovare. Tuttavia, è poco usato per i gioielli perché l'oro puro è molto morbido e tende a graffiarsi o deformarsi facilmente.

Conoscere il titolo dell'oro vi permette di capire quanto oro puro è presente nel gioiello e quindi determinare il valore reale. Maggiore è il numero dei carati, maggiore è il contenuto di oro puro. Tuttavia, una caratura più bassa viene spesso scelta per garantire una maggiore resistenza, rendendo il gioiello meno soggetto a danneggiamenti.
Per fare una scelta consapevole, è quindi fondamentale saper riconoscere i numeri punzonati sull'oro e capire a cosa corrispondono: se trovate un numero come 750, sapete che avete di fronte un gioiello in oro 18 carati, mentre un 585 indica un gioiello di qualità inferiore, con meno oro puro.
2. Dimensione e misura
Nella scheda tecnica troverete anche le dimensioni o la misura del gioiello, che varia in base al tipo di oggetto:

Anelli
La misura di un anello è solitamente un numero che rappresenta la circonferenza interna dell'anello. I numeri più comuni che si possono trovare per gli anelli sono:
- Misura 10, 12, 14, 16, 18 e così via: questi numeri indicano la taglia specifica, che varia in base agli standard del paese. In Italia, ad esempio, la misura 14 è piuttosto comune e si riferisce alla circonferenza interna dell'anello in millimetri (54 mm).
Oltre al numero, in alcuni casi è utile anche la misura in diametro interno dell'anello, che può essere espressa in millimetri per fornire maggior precisione.

Collane
Per le collane, la dimensione viene indicata in centimetri e si riferisce alla lunghezza totale della collana quando è distesa. Le misure più comuni sono:
- 40 cm (Choker): è una collana corta che si appoggia vicino alla base del collo.
- 45-50 cm (Princess): questa misura cade generalmente sulla clavicola, perfetta per ogni occasione.
- 60 cm (Matinee): una lunghezza un po' più lunga, perfetta per chi desidera una collana che arrivi al centro del petto.
- 75-90 cm (Opera): ideale per uno stile elegante, è una collana che può essere indossata anche doppia.

Bracciali
I bracciali vengono misurati in centimetri, esattamente come le collane, e indicano la lunghezza totale del bracciale:
- 17-19 cm: sono le misure più comuni per i bracciali da donna, con 19 cm che rappresenta una misura media.
- 20-22 cm: misure generalmente considerate per bracciali da uomo, adattate a polsi più larghi.
In alcuni casi, soprattutto per i bracciali rigidi, è utile considerare anche il diametro interno del bracciale.

Orecchini
Per gli orecchini, le dimensioni possono essere indicate con misure in centimetri o millimetri che descrivono la lunghezza dell'orecchino:
-
3,8 cm x 0,7 cm: una misura come questa potrebbe riferirsi alla lunghezza e alla larghezza massima degli orecchini pendenti, dove il primo valore indica la lunghezza totale e il secondo la larghezza.

Per le spille e i pendenti, la misura viene spesso espressa in centimetri e descrive la dimensione complessiva:
- 3 cm x 3 cm: una misura che indica sia la lunghezza che la larghezza dell'oggetto, soprattutto per oggetti dalla forma regolare.
3. Chiusura del gioiello
Il tipo di chiusura è una caratteristica fondamentale per determinare quanto un gioiello sia pratico da indossare e sicuro da tenere.
Chiusure per collane e bracciali- Chiusura a pappagallo: una delle chiusure più comuni e affidabili, chiamata così per la sua somiglianza al becco di un pappagallo. Si tratta di un piccolo gancio con una molla interna che si apre e chiude tramite una levetta. È particolarmente popolare perché offre sicurezza e facilità d'uso.
- Chiusura a moschettone: simile alla chiusura a pappagallo, è leggermente più grande e più facile da aprire e chiudere. Anche questa chiusura utilizza una molla interna per garantire sicurezza.
- Chiusura a molla: molto comune per le collane sottili e i bracciali delicati. Si tratta di un piccolo cerchietto con una molla interna che si apre e si chiude tramite una levetta. È solida, ma può risultare un po' difficile da usare, specialmente con bracciali più piccoli.
- Chiusura a scatola (box clasp): spesso utilizzata per bracciali e collane più eleganti. La chiusura è composta da una scatoletta in cui un linguetta metallica viene inserita e bloccata. Spesso include un ulteriore fermo di sicurezza per evitare aperture accidentali.
- Chiusura a baionetta: solitamente presente in bracciali o collane rigide. Consiste in una parte che si inserisce nell’altra, spesso con un piccolo scatto, per bloccare la chiusura.
- Chiusura a scomparsa: è una chiusura che si nasconde all'interno del design del gioiello, rendendo il look complessivamente più elegante e pulito. È utilizzata in gioielli di alta gamma per mantenere l’estetica perfetta.
- Chiusura magnetica: una soluzione molto pratica, soprattutto per chi trova difficoltà nell'usare le chiusure tradizionali. Due estremità magnetiche si uniscono facilmente. È ideale per gioielli da indossare ogni giorno, ma meno sicura per quelli molto pesanti.

- Chiusura farfallina: una delle chiusure più comuni per gli orecchini pendenti o i piccoli orecchini a bottone. Si chiama così per la forma della parte posteriore, che si blocca sul perno e assomiglia a una farfalla. È pratica e facile da usare, ma richiede attenzione per evitare che si allenti nel tempo.
- Chiusura a monachella: è composta da un gancio che si infila nell'orecchio e si chiude con un piccolo meccanismo, spesso una piccola levetta di sicurezza. È utilizzata principalmente per gli orecchini pendenti e offre una buona sicurezza.
- Chiusura a vite (screw back): utilizzata principalmente per orecchini più preziosi, come quelli con diamanti. Questa chiusura si avvita sul perno, garantendo una maggiore sicurezza rispetto alla chiusura farfallina.
- Chiusura a clip: presente principalmente negli orecchini non forati. La clip preme delicatamente sull'orecchio per tenere l'orecchino in posizione. È molto utilizzata per i gioielli vintage e offre un’alternativa elegante senza bisogno di forare l’orecchio.
- Chiusura a scatto (leverback): una chiusura molto sicura, utilizzata per orecchini pendenti. Consiste in un gancio che entra nell'orecchio e si blocca automaticamente con una piccola levetta. È comoda e offre un elevato grado di sicurezza.
4. Colore dell'oro
Il colore dell'oro è un aspetto che spesso determina la scelta finale. L'oro giallo, che è il colore naturale di questo metallo, è ovviamente il più tradizionale, ma esistono anche versioni in oro bianco e oro rosa, ottenuti miscelando l'oro puro con altre leghe come palladio o rame.

5. Genere
La scheda tecnica indica spesso per quale genere è stato pensato il gioiello. Questo può aiutare nella scelta, soprattutto quando si tratta di regali, ma è importante ricordare che molti gioielli possono essere indossati liberamente indipendentemente dal genere specificato.
6. Peso
Infine, il peso del gioiello è riportato in grammi e contribuisce direttamente al valore dell'oggetto, soprattutto quando si parla di oro. Un peso maggiore indica più materiale prezioso e quindi un valore potenzialmente più alto.

Perché i gioielli rigenerati Oro in Euro Sardegna sono di qualità superiore?
Dopo aver compreso come leggere una scheda tecnica, è il momento di capire perché scegliere un gioiello da "Oro in Euro Sardegna" può fare la differenza.
La purezza dell'oro è una caratteristica fondamentale per determinare il valore di un gioiello. I nostri gioielli ricondizionati sono realizzati principalmente in oro 18 carati (750 millesimi), ed è possibile trovare pezzi con titoli ancora superiori.
Questo è un aspetto importante da considerare, poiché molti gioielli venduti nelle gioiellerie tradizionali sono in oro 14 carati (585 millesimi) o anche meno. Meno carati significano una minore percentuale di oro puro, e quindi un valore inferiore nel tempo. Un gioiello con una caratura più alta, come quelli che offriamo noi, contiene più oro vero e mantiene meglio il suo valore. Investire in oro di qualità significa anche investire in un gioiello che conserva la sua bellezza e il suo valore economico nel corso degli anni.
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